lunedì 20 giugno 2011

Kalakuta & The Shrine,music of the resistance

 

Negli anni '70 un musicista nigeriano cambiò per sempre la musica del suo paese e dell'Africa occidentale
Fela Kuti non fu solo un grande polistrumentista e un innovatore musicale,ma anche un rivoluzionario che cercò di cambiare la socetà africana,troppo piegata e inerme di fronte ai soprusi dei governi sfruttatori.
Il suo messaggio di protesta echeggiò dall'africa all'America rimbalzando in Europa fino a renderlo un vero e proprio mito vivente,un punto di riferimento,la voce dei più deboli,un modello da seguire e di conseguenza,per i governi militari e corrotti,un fastidioso e pericoloso "problema" da eliminare.

Suo padre era un insegnante che formò la prima associazione organizzata degli insegnanti nigeriani,una sorta di sindacato autonomo per tutelare i diritti e i doveri degli insegnanti e rendere la scuola più accessibile,
sua madre era una attivista per i diritti delle donne che fù la prima donna ad ottenere la patente di guida in Nigeria,
e,se come si dice "buon sangue non mente",lui di certo non tradì le aspettative!

Dopo aver studiato in Inghilterra e aver viaggiato per diversi anni negli Stati Uniti
torna a Lagos e mette in piedi i mitici "Afrika 70" ,la band che fondò il genere "Afrobeat" e cioè quel genere musicale che ha influenze jazz e soul ma sopratutto che fonde il funk americano di allora (considerato moderno e all'avanguardia) con la musica nigeriana più tradizionale tipo la "Highlife music" degli anni '50
il cui esponente di spicco era un certo
Sir Victor Uwaifo ma che per un ribelle come Fela era troppo leggera e danzereccia.
Crea così un genere completamente nuovo che in pochissimo tempo la musica di Fela spopola in tutta la Nigeria e ci mette altrettanto poco ad uscire dai confini nigeriani per contaminare tutta l'Africa occidentale.

I temi che tratta,per quel periodo e per quel contesto sociale,sono a dir poco scottanti
Rivolte,ribellione al potere,potere al popolo,democrazia,
messaggi diretti ai leaders africani con insulti celati,ecc....
In breve si crea un numerosissimo gruppo di fan-collaboratori che lo seguono dovunque e che lo chiamano "The Black President".
Crea una "comune" (anche quello era un concetto avanzatissimo per l'Africa di quel periodo) che chiama "Republic of Kalakuta" e che si dichiara indipendente dal governo.
Lì trovano rifugio tutti i suoi adepti,oltre che essere la sede del suo studio di registrazione e il punto di riferimento del M.O.P. "movement of the people" il movimento della gente che ha cominciato a crearsi attorno alla sua figura.
Insomma,una grande famiglia in una grande casa aperta a chiunque volesse entrarvi,ma che già dall'inizio destava sospetti da parte della polizia ed era sempre presa di mira da retate improvvise.
Così in breve tempo le accuse dirette ai governi militari e alla classe dirigente,che si piegava al volere delle dittature distruggendo così le tradizioni africane,cominciarono a creargli dei seri problemi
Finì in prigione diverse volte(una volta ci restò per ben venti mesi!),ma i problemi seri arrivarono nel '77 quando pubblica il rivoluzionario album "ZOMBIE" in cui accusava direttamente il governo,la polizia e l'esercito nigeriani di essere dei morti viventi,dei cadaveri senza volontà,degli zombie appunto


La reazione violenta del governo non si fà attendere, Kalakuta viene attaccata da un migliaio di soldati che la distruggono,compreso lo studio di registrazione,arrestano e uccidono anche molti dei presenti compresa la madre di Fela che viene buttata fuori dalla finestra.
Lui si salva dal linciaggio in modo fortuito e rocambolseco



Ma non è il tipo che si arrende tanto facimente,così di contro,un anno dopo si candida alle elezioni primarie in Nigeria con il M.O.P. .il suo MoVimento politico fatto di gente comune che ha lo scopo di far entrare i cittadini nella politica e far uscire dai palazzi del potere la corruzzione e i soldi "sporchi"
Ma a causa delle continue persecuzioni della polizia la sua carriera politica non va a buon fine cosi si dedica solo alla musica,quel veicolo universale che ha il potenziale di far arrivare un messaggio a chiunque in tutto il mondo.

Cambia il nome alla sua band che diventano i grandissimi "Egypt 80" e apre un club a Lagos sulle orme di Kalakuta,il mitico Afrikan Shrine dove tutte le sere dal tramonto all'alba si esibisce in incredibili sessioni di sperimentazione musicale e di danza figurativa in cui manteneva fortissimi gli aspetti estetici dell'Africa ma che aveva al suo interno mille contaminazioni da tutto il mondo.
Il successo mondiale arriva,vende molti dischi sia in Europa che in USA, si esibisce anche in un concerto di beneficenza  a New York con gli U2 e Santana

Ma siamo già all'epilogo,arriva l'AIDS e nel '97 si spegne il fuoco di un grande artista-rivoluzionario che sognava un'Africa democratica con governi puliti,onesti fatti da cittadini con diritti veri,e che fino all'ultimo si è battuto per ottenerlo.

Una delle sue frasi più celebri è 
"No Marxisim-Leninism,
   no capitalism,
   AFRICANISM!!!"

La cerimonia funebre diventa così una vera e propria sommossa popolare a cui partecipano più di un milione di persone
Personaggio controverso ed eccessivo Fela Kuti si è spinto oltre il confine in cui nessun altro musicista africano si sia mai spinto

Un aneddoto molto curioso è stato quando ha sposato 28 donne contemporaneamente per poi divorziare poco dopo da tutte e 28 dichiarando che nessun uomo può vantare dei diritti sulla vagina di una donna!!!

                             
                        SHRINE
 
Oggi porta avanti il messaggio di Fela suo figlio maggiore Femi Kuti (nella foto a destra) che è presente sulla scena musicale da più di vent'anni e che è uno degli interpreti di maggiore rilievo dell'Afrobeat,
ha riaperto,con non pochi problemi legali,l'Afrikan Shrine e lo ha riportato al suo significato di origine,
un posto dove dare sfogo a se stessi rispettando le tradizioni africane,senza troppe regole,senza troppe restrizioni,così,alla buona,in puro afrostyle. 


               Questo è l'Afrikan Shrine oggi


Questo è un concerto di Femi Kuti all'Afrikan Shrine,in questo brano ricorda suo padre 


  Questo è un altro spezzone di quel concerto,il brano è DEM BOBO


Questa invece è la chiusura folle del concerto,da cui si può capire cosa rappresenta veramente



                     
                       KALAKUTA


Da poco invece è apparso sulla scena musicale il figlio più piccolo di Fela,Seun Kuti (nella foto accanto) che ha rimesso in piedi la vecchia band del padre,
gli Egypt 80
e che sta avendo un successo incredibile in tutta l'Africa
Porta avanti il messaggio del padre,con un afrobeat moderno e tradizionale allo stesso tempo,una vera forza della natura
Seun dopo che suo fratello Femi ha riaperto lo Shrine
ha deciso di rimettere in piedi Kalakuta.


Questo è l'ultimo lavoro di Seun,in cui denuncia lo stato di degrado del suo paese e sfotte i politici nigeriani ripresi nel bellissimo video mentre fanno a botte in parlamento...



Questo è un documentario in inglese che testimonia il lavoro di recupero che sta facendo Seun per riprendere quello che suo padre non è riuscito a portare a compimento,

                               parte prima


                          parte seconda


L'Afrobeat,non è solo una musica da divertimento,è un veicolo usato per trasportare messaggi diretti da parte di persone che vogliono cambiare la socetà dal basso,permettendo alla gente comune di riappropriarsi delle istituzioni e della politica buttando fuori la corruzzione e il marcio,migliorando la vita quotidiana della gente,
cosa alquanto utopistica ma altrettanto rivoluzionaria per l'Africa,
un modo diretto per risvegliare la coscienza della gente comune da un letargo che dura dall'era coloniale
Rivoluzione pulita,nel nome della Democrazia
Mi chiedo,se solo ci fosse stata la rete a supportare quella rivoluzione in quel periodo,forse le cose sarebbero andate in modo differente e ora ci sarebbero molte coscenze consapevoli in più



     La resistenza continua
     Vola sulle ali della musica
    Come dice Femi Kuti
       LAGOS IS BURNING!
                                                                                      

1 commento: