martedì 29 novembre 2011

David "Honeyboy" Edwards

"Una voce forte e penetrante, accompagnata da una splendida
chitarra e da un ritmo mosso e urgente"
(Robert Palmer, New York Times)



Tra gli ultimi testimoni del vecchio stile rurale del blues del Delta.
David Edwards nasce il 28 giugno 1915 a Shaw, nel cuore del Mississippi e non dimenticherà mai le sue origini rurali.
Cresciuto a Greenwood, impara molto da personaggi mitici come Charlie Patton, Big Joe Williams e Robert Johnson (delle ultime ore di quest'ultimo è in pratica luno dei pochi testimoni) e anche da figure minori di bluesman itineranti che passavano dalle sue parti come Tommy McClennan e Robert Petway.
Fin dalle sue prime incisioni per la Biblioteca del Congresso nel '41 organizzate da Alan Lomax mette in mostra tutte le sue doti vocali e strumentali (chitarra e harmonica) in un country blues rurale dall'elevato spessore emotivo.
Dieci anni dopo torna in studio per l'American recording Co. di Houston e poi per la Sun di Memphis e la Chess di Chicago (quelle session vedranno la luce solo molti anni dopo,considerate probebilmente troppo "campagnole" per i gusti "moderni" dell'epoca).

Nel '57 si esibisce per la strada a Chicago dove si è trasferito in cerca di occasioni migliori.
Elettrificato il suo suono senza cedere di un millimetro dall'ispirazione originaria, torna in studio nel '64 e nel '67 e due anni dopo partecipa anche a Blues Jam at Chess con i Fleetwood Mac, ma sembra condannato a non veder comparire su disco il suo lavoro.
Negli anni '70 và un pò meglio tanto da arrivare anche in Europa dove riesce ad incidere il suo primo disco, Blues Blues Blues del '75 il cui tour arriva anche in Giappone e nel '79 il vecchio amico Michael Frank che ha appena fondato la Earwing pubblica Old Friend con Walter Horton, Floyd Johns e Kansas City Red.
Per il primo lavoro americano di lunga durata devono passare ancora tre anni, ma I've Been Around per la Trix non delude le aspettative che il vecchio Honeyboy mantiene fino agli anni novanta con i suoi lavori targati Earwing nonostante le sue incisioni restino sporadiche.
Nel '97 registra allo storico Sky Club di Leland, Mississippi, il live The World Dont Owe Me Nothing, Pubblicato sempre dalla Earwing, titolo che prende anche la sua autobiografia.


Poi negli anni a seguire le sue condizioni di salute si aggravarono sempre di più e di conseguenza si esibisce sempre di meno.
Edwards muore il 29 Agosto 2011 per un attacco di cuore alle 3 del mattino nella sua casa.
Non sorprende che dopo tante delusioni abbia preferito incidere poco preferendo il contatto diretto con il pubblico e anche quando prese in mano la chitarra elettrica il suo approccio rimase sempre quello delle origini, con lui se ne và quella generazione di padri fondatori del blues dei primordi di cui lui era l'ultimo testimone diretto.
Un bluesman e un blues che non hanno mai conosciuto il significato del compromesso.






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