domenica 16 ottobre 2011

Scrapper Blackwell

"Il primo disco che ricordo è How Long
How Long Blues di Scrapper Blackwell 
e Leroy Carr, che è anche la prima 
canzone che ho imparato a suonare"
(Muddy Waters)




Il sofisticato chitarrismo di Francis "Scrapper" Blackwell ha rappresentato un tassello di collegamento di primaria importanza tra il suono grezzo del blues rurale e le più rifinite atmosfere urbane. La sua fama resta indissolubilmente legata al suo partner e amico Leroy Carr assieme al quale negli anni '20 e '30 rese estremamente popolari i duetti tra pianoforte e chitarra ponendo così le basi per un genere di blues molto evocativo e armonicamente ricchissimo che avrebbe fatto numerosi proseliti e contato innumerevoli imitatori facendo anche ponte con un certo jazz leggero.
Prima che il destino li dividesse Blackwell e Carr incisero diversi brani di grande successo che oggi sono altrettanti compreso i celebri successi How Log How Long Blues e My Own Lonsome Blues.
Francis Blackwell nasce a Syracuse,Carolina del Sud il 21 febbraio del 1903 da una famiglia numerosissima di origini Cherokee, ma cresce e trascorre gran parte della vita in una città lontana dalle principali rotte del blues: Indianapolis.
Dal padre che si diletta a suonare il violino eredita la passione per la musica, mentre impara da sè a suonare la chitarra.
Per un nero durante il proibizionismo non è facile cavarsela ma il giovane Blackwell si trova a fare il distillatore clandestino di whiskey e suona a tempo perso, affrontando l'abituale gavetta delle feste da ballo e dei rent party nei pressi di Indiana Avenue più per divertimento che per arrotondare le sue entrate che gli vengono garantite dall'attività illegale.
E' soltanto dopo che Carr lo convince a incidere con lui che Scrapper prende seriamente in considerazione l'idea di intraprendere la carriera musicale da professionista.
L'esordio di quello che sarebbe diventato un leggendario duo risale al giugno del '28 quando Blackwell e Carr entrano in studio per la Vocalion (la registrazione si dovette fare a Indianapolis perchè Blackwell, di carattere chiuso e introverso, detestava spostarsi a differenza di molti altri bluesman che interpretavano il viaggio come un vero e proprio stile di vita).
Durante quelle prime session viene appunto incisa How Long How Long Blues, che divenne un grande successo a livello nazionale e che propone subito i due grandi amici come le più grandi stelle del mercato dei race records dal '28 al '35, il loro suono è introspettivo ed intimista e fà attraversare indenni al duo anche i durissimi momenti della grande depressione.
Sempre nel '28 Blackwell incide alcuni brani da solista.
La sua Kokomo Blues verrà in seguito trasformata da Kokomo Arnold in Old Original Kokomo Blues e da Robert Johnson in Sweet Home Chicago (ed è curioso che l inno della città del vento sia stato scritto in realtà da un musicista di Indianapolis).

Ma all'epoca Scrapper collabora anche con Bertha "Chippie" Hill, Georgia Tom Dorsey, Black Bottom McPhail e altri ancora , nonostante le sue incisioni più interessanti restino quelle con il suo amico fidato  Carr. Le ragioni sono diverse. Da un lato Blackwell sapeva suonare da perfetto gregario,ma sopratutto sia lui che Carr erano in grado di comprendere le esigenze dell'altro senza che uno dei due prendesse mai il sopravvento sull'altro.
In effetti la voce distaccata di Carr e il suo caldo pianismo consentivano a Scrapper la libertà di esprimersi con la propria chitarra. Sta di fatto che pochi musicisti all'epoca seppero risultare complementari come loro, ottenendo un successo di così vaste proporzioni,oltre a How How Long Blues hanno inciso anche classicissimi senza tempo come Naptown Blues, Mean Minstreater Mama, In The Evening When The Sun Goes Down, Sally In The Alley e innumerevoli altri.
Successo e fama, i primi anni '30 sono d'oro per Blackwell, tutto sembra dunque filare nel migliore dei modi ma, come avverrà troppo spesso nella storia del blues, un destino avverso è in agguato.
Mentre si esibiscono nei locali di Indianapolis e nelle città vicine (sopratutto Chicago, Louiseville, Nashville e Cincinnati) Leroy Carr comincia infatti a manifestare i primi sintomi della sua malsana passione per l'alcool e nel '35, all'età di soli trent'anni muore probabilmente a causa di una cirrosi epatica (era nato a Nashville il 27 marzo del 1905).
Il colpo è durissimo e Blackwell rimane talmente scosso da decidere di abbandonare la musica.
Qualcuno ritiene che sia tornato al suo vecchio lavoro di distillatore clandestino di alcolici,ma non sarebbe stata una grande scelta visto che il proibizionismo era terminato.
Più realisticamente trovò lavoro come manovale a
Indianapolis. Quello che è certo è che resta nel più totale oblio , lontano dalla musica fino al '59.
Di carattere difficile anche da giovane (Scrapper significa rissoso) quando viene rintracciato da Duncan Scheidt è quasi riluttante all'idea di riprendere in mano la chitarra. Scheidt lo convince e lo porta in studio di registrazione per la Document, dimostrando che i 25 anni di inattività non hanno fatto sentire il proprio peso sulle sue abilità alle sei corde.
Ma Scrapper Blackwell fà appena in tempo a riprendere in mano la carriera attiva quando viene assassinato in un vicolo di Indianapolis il ottobre del 1962. Ironia del fato, di lì a pochi anni il blues sarebbe stato riscoperto dal pubblico bianco, restituendo il successo a molti protagonisti dimenticati della prima ora.
E poco importa che il suono di Blackwell fosse troppo sofisticato per il pubblico del blues boom dei Sixties: probabilmente, senza la sua tragica fine, il sensibile Scrapper sarebbe riuscito e rivivere un pò di quella fama che aveva conosciuto da giovane e, chissà, magari sarebbe riuscito a spuntare qualche riconoscimento economico.
Questo ovviamente nulla toglie al suo prezioso contributo che ha dato alla chitarra blues.
Scrapper era un autodidatta, ma il suo lavoro lascia inttuire l'influenza di personaggi come Blind Lemon Jefferson, rieccheggiando al contempo lo stile di Piedmont a testimoniare le sue origini della Carolina del Sud.
La sua influenza sull'evoluzione stilistica del blues è stata enorme, indicando la strada di un suono pulito ed incontaminato con un approccio innovativo che non è riconducibile a nessuno dei suoi illustri predecessori.
Avendo vissuto sempre in città il suo sound non si può definire rurale e da considerarsi molto più inellettuale e meno istintivo di quello del Delta. Ma non rientra nemmeno nei canoni della classica musica urbana e sta di fatto che assieme a Lonnie Johnson e Tampa Red è da considerare tra i pionieri dei nuovi suoni chitarristici degli anni venti.
Tracce del suo stile si possono trovare in musicisti  di grande fama come T-Bone Walker, Skip James, Kokomo Arnold, Robert Johnson, Johnny Shines.
Ma in qualunque modo fosse classificabile il suo stile và tristemente annotato che il suo nome, così come quello di Carr, restano quasi sconosciuti agli appassionati dei giorni nostri.



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